LA BIODIVERSITA' NEI PAESAGGI DA GUSTARE
I termini "ambiente", "natura" e "paesaggio" vengono spesso utilizzati impropriamente e scambiati tra loro così da ingenerare confusione nel pubblico e, ancora peggio, a volte nei nostri amministratori con conseguente ridotta efficacia degli atti di governo del territorio da questi emanati.
È tuttavia altrettanto innegabile ed evidente l'intima compenetrazione e inscindibilità delle tre espressioni verbali per le quali ogni paesaggio è anche natura e pertanto espressione di biodiversità e custode della stessa.
Il paesaggio storico è inoltre il risultato dell'interazione tra il paesaggio naturale e l'azione socio-culturale di un popolo o di una comunità locale.
Questa tipologia di paesaggio, unica possibile in presenza dell'uomo abitante e quindi la sola esistente nel nostro territorio, è quella che il geografo Carl Sauer negli anni '20 del secolo scorso definiva come "Paesaggio Culturale" in grado di caratterizzare e raccontare la storia di una comunità residente.
Conseguentemente, non si può quindi parlare di un solo paesaggio ma di tanti diversi paesaggi distinti ed unici, connessi e compenetrati tra loro, così da costituire una rete.
Nella Regione Umbria, e sicuramente non solo in questa, alcuni paesaggi racchiudono una tale ricchezza di natura e una tale abbondanza di biodiversità da costituire degli habitat per questo molto importanti, esprimono inoltre una tale e particolare bellezza da caratterizzare e quindi influire in maniera determinante sullo sviluppo culturale e socio-economico delle popolazioni locali.